La cura di denti è importante fin da quando si è bambini e la strategia vincente è sicuramente la prevenzione.
Ogni genitore ha come priorità la salute dei suoi figli, per questo cerca di informarsi ma non sempre è scontato reperire le informazioni corrette.
Una questione dibattuta è se somministrare fluoro per prevenire le carie.
Il ruolo di protezione che il fluoro ha sui denti è noto da tempo, molti studi evidenziano come i composti fluorati remineralizzano efficacemente le superfici dentali e riducono il rischio di carie.
I dubbi nascono del fatto che un’eccessiva dose di fluoro può comportare la fluorosi dentale, una patologia che si manifesta attraverso macchie chiare o scure sui denti e che in casi estremi può degenerare coinvolgendo anche l’apparato scheletrico.
L’opinione prevalente oggi, tra chi si occupa di odontoiatria pediatrica, è che sia tutta una questione di dosaggio: un giusto apporto di fluoro rinforza lo smalto e ostacola la crescita dei batteri che provocano la carie ma gli eccessi, come spesso succede, possono avere effetti negativi.
Il rischio riguarda soprattutto quei paesi dove l’acqua sgorga dai rubinetti già ricca di fluoro, e quindi dove un’ulteriore somministrazione attraverso gocce, pastiglie o dentifrici potrebbe avvicinarsi a limiti dannosi.
È importante chiarire che in Italia l’acqua ha una concentrazione di fluoro è piuttosto bassa, per questo motivo il Ministero della Salute, nelle sue linee guida, conferma conferma due modalità di somministrazione:
-L’uso di un dentifricio contenente fluoro.
-Fluoro in gocce o pastiglie, su esplicita indicazione del dentista.
I genitori, dal canto loro, devono prestare attenzione al fatto che i bambini non ingeriscano eccessive quantità di dentifricio mentre si lavano i denti. Per questo motivo, i dentisti consigliano di somministrare il dentifricio in una piccola quantità, pea-size, ovvero una punta di dentifricio grande come un pisello. In questo modo, possiamo ridurre il rischio della fluorosi.
